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LITTORINA

INAUGURAZIONE DELLA NUOVA LINEA FERROVIARIA-ELETTRICA DA PIACENZA A BETTOLA, ANNO 1932.

Le impressioni del viaggio inaugurale di Monsignor Morisi

Il 21 aprile del 1932, venne inaugurata trionfalmente la nuova linea ferroviaria-elettrica Piacenza-Bettola ( ma entrerà definitivamente in esercizio a partire dal 27 settembre dell'anno successivo; tre giorni dopo l'ultimo tram a vapore percorrerà la vallata.) detta anche familiarmente "Littorina" che andò a sostituire la vecchia linea ferroviaria servita da tramvie a vapore esistente già dal 1882; fu per i tempi un opera antesignana ( La nuova ferrovia è la prima in Italia dotata di segnali di blocco, semafori luminosi e altri dispositivi di sicurezza. Il materiale rotabile ha le caratteristiche del sistema metropolitano; le carrozze, dette "rimorchiate", sono caratterizzate da cabine in testa e in coda. Raggiungono i 120 Km/ora e per le loro peculiari caratteristiche, sono conosciute in tutta Italia come "Le piacentine") che portò grande sviluppo e modernizzazione del trasporto in Val Nure, basti dire che si passò dalle due ore di percorrenza che occorrevano per arrivare a Bettola da Piacenza con le vecchie tranvie a vapore, ai 45 minuti di percorrenza e che se fosse partito un treno diretto da Piacenza per Bettola sarebbe arrivato in 25 minuti! l'inizio dei lavori avvenne il 7 luglio 1930, così che la linea completa, costruita su una nuova apposita sede, della lunghezza di 32,5 Km, con 42 Km di sviluppo di binari, fu completata in 22 mesi. Lo stato maggiore tecnico era composto dall' Ing. Marco Semenza di Milano, dal Direttore generale Ing. Mario Defacqz, dagli ingegneri Locatelli, Marenzi e Callegari. Il percorso in salita, si effettuava in in 46 minuti, ed in 42 minuti in discesa, comprese soste e fermate. Centinaia di lavoratori della Val Nure prestarono la loro opera per la realizzazione della nuova linea ferroviaria; purtroppo si verificarono anche allora degli incidenti sul lavoro che provocarono la morte di due operai. Interessanti e chiare sono le impressioni di viaggio riferite da Mons. Morisi che così si espresse: "ho viaggiato da Bettola a Piacenza, la mattina dell' attesa giornata, nel lentissimo trenino a vapore, precisando la gioia dello stesso percorso che avrei rifatto al pomeriggio sul rapido nuovo treno elettrico... ed in tutte le stazioni su tutti i tronchi, ho notato una trasformazione da sembrare un sogno quello che ho veduto, meravigliato. Tutto era pronto! Non solo il lavoro era finito, ma in poche ore si sono avute perfezionate anche le linee ornamentali, che davano risalto magnifico a tutta quanta l'opera." Alla stazione di Piacenza verso le 14 gli onori di casa furono fatti da direttore Defacqz, erano presenti tutte le massime autorità della città; nel discorso ufficiale l' Ing. Semenza a nome della S.I.F.T enuncia tutti i pregi e i valori di questa grande opera in campo ferroviario, parlerà poi il Commendator Crispo parlando della grande valorizzazione che a livello economico ne beneficerà tutta la Val Nure, la valle più importante dell' appennino piacentino. Segui' poi la benedizione del treno, e la sua partenza con tutti gli invitati che presero posto nelle carrozze; una folla festante si stendeva lungo la linea in uno sventolio di fazzoletti bianchi e bandiere. Di stazione in stazione il pubblico assiepato lungo la linea ferroviaria ammirava il passaggio del nuovo treno; il treno arrivò al Ponte di Ponte Dell'olio che fu costruito appositamente per la ferrovia, un ponte in curva vero gioiello ingegneristico, unico nel suo genere; alla stazione del paese si svolse una breve cerimonia, con il corpo bandistico che suonò gli inni ufficiali. Poi il treno percorrendo il tratto da Ponte a Bettola arrivò alla metà, anche qui furono accolti da una folla festante di valligiani accompagnati dalla banda musicale di Pianello e dal suono delle campane del circondario. Erano presenti tutte le autorità civili e religiose, a partire dal Podestà, Cav. Torre che accolsero la "Littorina ed i suoi viaggiatori. Tra i tanti discorsi ci fu anche quello del Commendator Crispo che compiacendosi del lavoro finito esclamò che la linea sarebbe continuata nella vallata ed oltre; fatto purtroppo che non si verificò mai in quanto esisteva un progetto mai realizzato in cui la ferrovia avrebbe dovuto raggiungere attraversando i monti la costa ligure. Purtroppo addirittura con discutibili scelta politica e strategica dei tempi, questa opera ferroviaria fu soppressa definitivamente nel 1967 sostituita da delle corriere. Una linea ferroviaria che nel tempo è rimasta nei ricordi, ma anche nei cuori di molti valligiani che per studio e lavoro andavano a Piacenza; un opera che portò un notevole sviluppo commerciale ed industriale nel trasporto di merci e di materie prime, ne trovò giovamento anche il turismo locale, infatti molti piacentini al fine settimana assalivano il treno per passare qualche ora di svago sulle colline e montagne della Val Nure. Certo vista ai giorni nostri la soppressione di questa linea ferroviaria che era e sarebbe ancora più efficiente ed efficace dell'attuale trasporto su gomma, fu sicuramente una scelta scellerata, non fosse solo per il costo ambientale che il trasporto su gomma sia pubblico che privato ha portato, ma purtroppo le scelte furono fatte da uomini e classe dirigente di quel tempo, e forse come tali vanno giudicato e collocate in quel determinato periodo storico in cui si scelse a torto o a ragione di privilegiare il trasporto su gomma. A noi non resta che il ricordo e la storia di un'opera ferroviaria che seppur secondaria e locale ebbe una grande rilevanza per tutta la nostra vallata. Lo scriba può solo auspicare che altre scelte avventate miranti al solo lucro economico e poco condivise dalla popolazione della nostra valle non siano messe in atto, avendo l'avvertenza le classi dirigenti di guardare oltre ad un palmo dal naso, cercando di salvaguardare l'ambiente e la specificità unica del nostro territorio che ci è stato portato nei secoli dai nostri avi.

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