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I Fratelli Sidoli 

Quando l'Arte parte dagli Appennini

Questa é il racconto della vita artistica di tre fratelli, i Sidoli famiglia originaria di Rossoreggio, ridente e storica località del comune di Bettola; i fratelli Pacifico, Nazareno e Giuseppe Sidoli fin dalla giovane età mostrarono seppur in modo diverso l'uno dagli altri ed in periodi cronologicamente differenti una chiara propensione all'arte, alla pittura che successivamente in età adulta svilupperanno ed amplieranno, arrivando a raggiungere traguardi personali ed artistici ragguardevoli.

 

Parte Prima - Pacifico Sidoli
 

 

Parliamo ora del fratello più grande al secolo Pacifico Sidoli, gli altri fratelli li tratteremo in post successivi. Pacifico nacque a Rossoreggio nel 1868, nella torre medioevale che fu dei Nicelli, qui in questa amena località rurale Pacifico ebbe la sua infanzia, abbeverandosi di storie di vita agro-pastorale che sempre influiranno nella sua attività artistica. A quattordici anni andò come studente all'Istituto Gazzola di Piacenza, ebbe come precettore Bernardino Pollinari, giovanissimo fu segnalato anche dalla stampa locale per l'attività di restauratore, grazie anche al suo tratto artistico fine e sciolto che usava nelle sue opere. La prima commissione pubblica fù il "S. Folco Scotti" per la chiesa piacentina di Sant'Eufemia ( 1892) la "Pentecoste", destinata al santuario della Beata Vergine della Rocca a Cento (FE), una pala d'altare con Sant'Agnese per una chiesa di Bari. Nel 1894 dipinse il ritratto di Bernardino Pollinari, acquistato poi dall'Istituto Gazzola. Agli inizi del 900 inizia il suo prolifico periodo artistico parigino qui ebbe la sua massima espressione con l'esposizione "dell'Ideale dell'Artista" nudo femminile. Da segnalare in periodi antecedenti al 1900 due ritratti: Uno della signorina Marcellina Lugaia (1896) e quello di Salvatore Ghezzi (1899) della Ricci Oddi. A Parigi espose anche ai Salons (Esposizione periodica di pittura e scultura che si svolse al Louvre biennale fino al 1863 e successivamente con cadenza annuale). Si fece notare anche come ritrattista e come pittore di paesaggi anche nella tecnica divisionista, (movimento artistico) tra le sue opere divisioniste ricordiamo "Diogene" e la "Francesina" opere composte tra il 1905 ed il 1907. Allesti personali a Parigi, Londra a Pietroburgo nella città degli Zar, a Strasburgo, ed anche nella sua Piacenza, dove spesso rientrava da Parigi. nel 1912 partecipò alla biennale di Venezia e nel 1913 realizzò la sua fatica decorativa più importante, "l'Allegoria dell'Abbondanza e del Risparmio" affrescata nelle volte del salone della allora banca di Sant'Antonino a piacenza ora palazzo delle poste. da qui in avanti inizio il periodo artistico milanese dove operò nel suo atelier fino al 1962 rientrato poi a Piacenza morì nel 1963. 

 

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Tra i lavori del periodo scolastico si segnalano un "San Giovannino" ed un "Paggio del 500" conservati presso l'istituto Gazzola di Piacenza. Nella sede piacentina della Cassa di Risparmio di parma e Piacenza è esposta la "Madonna della Pace" (1918) e presso la galleria d'arte Ricci Oddi il ritratto del critico d'arte Luigi Fassi (1904). molti altri ritratti di notevole interesse sono custoditi presso famiglie piacentine. Molta importanza nella sua lunga carriera artistica hanno avuto gli autoritratti che documentano tutto l'arco della sua esistenza terrena. Tra le altre sue numerose opere menzioniamo il "San Gallo che guarisce un bambino indemoniato" (1895) nella chiesa abbaziale di Monastero di Val Tolla e "l'Assunta" (1903) nel Duomo di Stradella. Nel 1996 la galleria Ricci Oddi gli dedicò un antologia corredata da un catalogo che può essere considerato una vera e propria monografia.

 

Parte Seconda - Nazzareno Sidoli

 
Nazzareno Sidoli in età giovanile

 

Nazareno Sidoli (1879 Rossoreggio di Bettola - 1969 Piacenza). Pittore, incisore e decoratore. Sulle orme del fratello maggiore Pacifico, anche Nazareno in giovanissima età si iscrisse all'istituto Gazzola di Piacenza, dove ebbe come maestri prima Bernardino Pollinari e poi il conosciuto pittore Stefano Bruzzi. Successivamente andò a frequentare le accademie di Parma e Milano acquisendo abilità artistiche che gli permisero di cimentarsi con successo in quasi tutti i generi pittorici. Nel 1908 in occasione dell'inaugurazione del ponte sul Po, una sua creazione numismatica fu fusa in oro e donata al re Vittorio Emanuele III presente in quella occasione. Agli inizi del primo conflitto mondiale nel 1912 raggiunse il fratello Pacifico a Parigi, città nella quale poi ritornò anche nel dopoguerra, dove in particolare fu attratto dal seicento olandese (La pittura del secolo d'oro o pittura barocca olandese). Fu molto operoso anche nella sua città natale Piacenza, in particolare per ritratti e dipinti di genere; insieme al fratello Giuseppe (di cui parleremo nel prossimo post) realizzò dipinti e decorazioni per diverse chiese piacentine, a San Polo di Podenzano e Corpus Domini a Piacenza. 

 


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Nel 1920 modificò in modo assai differente le sue opere rispetto al passato, in particolare verso i soggetti sacri sviluppatesi con "Creazioni dell'universo" e "Creazioni dell'uomo", "Pentecoste" dove si evince una assoluta libertà a livello compositivo e cromatico che mettono in luce la perfetta conoscenza ed apprezzamento per il simbolismo (nelle arti figurative il simbolismo nasce in accordo con le teorie ed i lavori dei neo-impressionisti, in cui per decifrare i contenuti molto complessi per lo più si rivolge ad un pubblico colto e sensibile). Ebbe anche un esperienza come insegnante di pittura plastica all'istituto Gazzola. Alcune sue opere sono conservate alla galleria Ricci Oddi di Piacenza alla galleria d'arte moderna di Bologna e nei musei di Biarriz e Strasburgo. Tra le sue opere ricordiamo anche le pale d'altare nel collegio Alberoni di Piacenza, ritratti del "Principe Guarini" di Napoli.

 

Parte Terza - Giuseppe Sidoli
 

 

Giuseppe Sidoli (1884 Piacenza - 1975 Piacenza). Pittore, Incisore, Caricaturista, fu anche Direttore della Galleria d'arte Ricci Oddi di Piacenza. Giuseppe ultimo dei tre fratelli artisti Sidoli famiglia originaria di Rossoreggio splendida località rurale nel comune di Bettola tra la Val Nure e la Val Riglio che tanto influì anche nelle opere artistiche dei Sidoli, Pacifico, Nazareno e dello stesso Giuseppe Sidoli dopo aver frequentato a Genova le scuole Chiambrera, conseguì il diploma di ragioniere nell'istituto piacentino "Romagnosi" nel quale poi in seguito fu anche insegnante; ma la passione per la pittura lo fece diplomare anche all'Accademia di Belle Arti di Parma. Insieme al fratello Nazareno ebbe alcuni cicli pittorici per diverse chiese nel piacentino tra cui l'affresco con "l'Istituzione dell' Eucarestia" nella chiesa del Corpus Domini a Piacenza (1938). Si dedicò anche alla caricatura nella quale era arguto ed originale; come caricaturista espose a Milano, Como e Piacenza; si dilettò anche dipingendo molte opere, ritratti e paesaggi ad olio, tempera, all'acquarello che sono in collezione in Italia ed all'estero. 

 


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Come opere più notevole si ricordano "I funerali di un poeta","Tempo nebbioso" dipinto nel 1942 che ben chiarisce la sua tecnica pittorica, saldamente vincolata alla realtà; entrambe le opere si trovano nella Museo Galleria d'arte moderna Ricci Oddi di Piacenza. Nel 1931 diventò il primo direttore della galleria d'arte moderna Ricci Oddi, tenne questo incarico fino al 1967, voluto fermamente dallo stesso fondatore Giuseppe Ricci Oddi. Durante i travagliati anni della seconda guerra mondiale si curò del trasferimento delle opere in un castello nel parmense per salvarle dal pericolo della distruzione e dei furti. Una mostra antologica dei suoi dipinti è stata allestita nel 1980 presso i saloni degli Amici dell'Arte.

Ricordiamo altri due componenti della dinastia dei Sidoli di Rossoreggio

 

Sidoli Plinio (1921 Milano - 2000 Lavagna). Fu pittore e critico d'arte figlio d'arte di Pacifico, di notevole successo.

Sidoli di Rossoreggio Carla Alberta ( 1919 Piacenza - 1984 Piacenza). Insegnante di disegno, pittrice e restauratrice, figlia di Giuseppe Sidoli, visse nei locali della adiacente Galleria Ricci Oddi del quale il padre era il direttore dimostrando sin da piccola una attitudine al disegno. oltre che pittrice fu anche un abile ritrattista e restauratrice di grande fama. (bibliografia: nuovissimo dizionario biografico piacentino ediz. banca di piacenza).

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