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CASE TORRI

CASE-TORRI DI VAL NURE
patrimonio storico-culturale e potenziale volano turistico di valle. 
Volendo parlare delle case-torri della Val Nure, occorre prima descrivere alcune caratteristiche generali su questa specifica tipologia di fortilizi; nascono principalmente per ragioni di controllo e difese del territorio circostante, ma anche oltre alla funzione militare, potevano avere un utilizzo promiscuo ad uso agro-pastorale ( caminate). Costruzioni che abbracciarono tutti i tempi e latitudini: dall'antica Grecia alla Sardegna Nuragica, potevano sorgere isolate o inserite in un nucleo abitato, in alcuni casi circondate da mura o recinti difensivi che in alcuni casi si estendevano da questo nucleo principale, la casa-torre diventando veri e propri castelli . Queste torri servivano anche come torri di segnalazione, e per inviare un segnale di pericolo o altro si utilizzavano delle fumate convenzionali, bandiere o falò notturni accesi sulla sommità, ragion per cui venivano denominate anche torri con camino. Le Case-torri vengono anche definite tipiche costruzioni medioevali, di marchio squisitamente feudale, ( non fu il caso della Val Nure che non venne mai infeudata ad alcuno) e nel caso delle nostre valli appenniniche venivano spesso erette su antiche e precedenti costruzioni di epoca romana o su resti di ancestrali castellari liguri, quasi sempre posti in punti strategici e difficilmente accessibili a controllo delle antiche vie di comunicazione e transumanza. Di norma le case-torri si presentavano per esigenze difensive, ai piani inferiori munite soltanto di feritoie, mentre l'ingresso e le rare finestre si aprivano ai piani superiori, speso il tetto era a capanna o quadrangolare oppure costituito da una piattaforma talvolta provvista di merlatura; normalmente l'accesso era consentito da una scala a pioli di legno che veniva poi in caso di pericolo ritirata all'interno. I vani all'interno della casa-torre comunicavano tra loro tramite delle botole che si aprivano nel pavimento e per mezzo di scale anche qui a pioli, in particolare poi molti dei fortilizi della Val Nure il pavimento nei piani bassi era costituito da grosse beole ed il numero di piani era di norma di quattro più il pianterreno; la porta di accesso poi era munita di un sistema di chiusura di sicurezza che consisteva in un travetto scorrevole nel muro. l'importanza strategica della Val Nure è conosciuta fin dai tempi più antichi e sempre più nel corso dei secoli divenne contesa quale nodo di traffici commerciali ( la via dell'Olio) tra la Pianura Padana e il levante ligure, e a tal proposito si possono fare alcune considerazioni. In particolare se esaminiamo la valle sulla sponda sinistra del torrente Nure si nota che essa è disseminata in corrispondenza dello sbocco sul Nure delle relative convalli di numerose fortificazioni, per la maggiore di una particolare tipologia di fortilizi le case-torri; facendo un confronto con una carta geografica della Val Nure, ma anche semplicemente spaziando con lo sguardo da un rilievo all'altro, possiamo vedere che questi fortilizi sono posti su una ben determinata direttrice che possiamo identificare il suo inizio sulle modeste colline di Spettine ( il castello - palazzo di Spettine in prossimità di Biana prese origine da una casa-torre) , Lugherzano, Missano-Murlo - Ebbio-Pradello Colombo, Torricelle di Bettola, Revigozzo, salendo poi gradatamente al castello di Cianeto quindi alla casa-torre di Olmo, spostandosi poi verso il crinale con la Val Trebbia si arriva agli ottocento metri della torre dei Ghezzi di Cogno San Bassano fino ad arrivare ad oltre mille metri con i ruderi del castello dei Nicelli a monte di Mareto nel comune di Farini, fino poi al maniero di Gambaro nel comune di Ferriere e da lì poi fino a scavallare sui passi appenninici verso il golfo del Tigullio, quindi al mar Ligure. Spesso poi in molti di questi siti menzionati( anche per molte case-torri poste sulla destra della sponda del Nure per cui forse si potrebbe fare un analogo discorso basti pensare alla casa-torre di Rigolo Scoglio o la più famosa torre Farnese) sono venuti alla luce reperti archeologici di epoca romana come ad esempio a Caserarso di Casaldonato ( Ferriere) che fanno preludere che esisteva un antichissimo tracciato che poi ha unito per secoli molte di queste comunità dando origine forse alle numerose case-torri disseminate nella valle che oltre ad essere visivamente collegate loro erano via terra tramite una rete di sentieri e mulattiere, una sorta di ragnatela che avvolgeva tutto il comprensorio della valle. Tornando ai nostri tempi si potrebbe unire e non solo idealmente tutte queste antiche costruzioni in un circuito che si potrebbe definire delle case torri della Val Nure per potere riscoprire e far conoscere il nostro immenso patrimonio storico-culturale e naturalistico dei nostri appennini, dando ulteriore linfa al nostro turismo di valle.

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